Il Colore nelle Tenebre

 

L’indaco, colore noto appena dalla fine del “500” con

El Greco, è ancora una “entità” ambigua.

Contiene una serie di colori che appartengono alla parte oscura dello spettro così come il porpora

contiene in potenza tutti i colori dello spettro chiaro in quanto nasce dagli estremi del lato passivo e attivo del “cerchio dei colori".

 

Emilio Giossi

   

La Chimera

 

Quale bellezza è possibile “nell’era del mostruoso creato dall’uomo?

 

La chimera, figura mitica per eccellenza, è divenuta realtà. Anche in ambito artistico gli ultimi anni del secolo scorso hanno visto l’affermarsi di un movimento inedito che ha prodotto opere impiegando, come materiali, esseri viventi animali e vegetali. La novità, la specificità ed anche la

problematicità di questo movimento non consiste tanto nel fatto che entità dotate d’esistenza propria siano utilizzate per scopi artistici quanto nel dato particolare, mai datosi prima, concernente l’utilizzazione della scienza genetica. Con l’avvento dell’arte genetica, e la produzione di chimere viventi concepite come opere, il senso profondo dell’operare artistico, considerato eticamente libero in quanto tendenzialmente estraneo a forme di dominazione e subordinazione, si ritrova in contraddizione con la concezione intrinsecamente strumentale di queste nuove modalità operative.

Come si sia arrivati a considerare una cavia-chimera, geneticamente prodotta, come opera d’arte è un processo lungo e per certi aspetti irrisolto e inquietante. Molteplici e complessi fattori hanno contribuito a determinare questo stato di cose. Un’idea prometeica dell’essere umano; la fine di una visione cosmica con l’affermarsi di un antropocentrismo radicale; la rappresentazione biblico-cartesiana della natura, considerata come entità neutra, distaccata dall’umano e da sottoporre al suo dominio; il prevalere di una concezione efficientistico-strumentale propria a un pensiero calcolante, meccanicista e riduzionista; la supposta abolizione di ogni differenza sostanziale tra naturale e artificiale; così come l’attuale imporsi di un pragmatismo triviale di tipo relativistico-economicistico:  ecco alcune delle cause che hanno fortemente orientato il divenire della nostra civiltà in senso tecnicistico favorendo così l’assoggettamento del vivente in una illusoria visione di separatezza tra gli umani e il resto della natura.

L’epoca delle chimere che sembra dunque prospettarsi davanti a noi richiederà un fortissimo impegno collettivo, intellettuale ed etico, che sappia esaltare la ricchezza immaginativa di questa figura mitica escludendo invece i progetti intrinsecamente portatori di dominio e

assoggettamento.

 

 

Roberto Barbanti - Parigi  2011